Ultimo lavoro prima della Best Woman, ormai ci siamo, quello che abbiamo in corpo ormai e' quello che e', bisogna solo aspettare sperando di non avere contrattempi dell'ultimo minuto. Mercoledi' di ripetute quindi con in programma 5x1000 a 4' con recupero tra i 2'30 e i 3'00, vado in villa a ora di pranzo e corricchio con Roberto Vitali e Roberto Cesaroni mentre Glauco e Mauro Van Damme stanno finendo l'allenamento. Si sta bene, appena un refolo di venticello fresco ma le gambe nonostante i lavori di questo periodo sono toniche , ho solo il solito mal di gola ma respiro in maniera soddisfacente. Penso che potrei pure limitare a 4 i mille, non vorrei stancarmi troppo ma intanto parto e chiudo in 3'59, il primo 500 e' veloce ma non e' facile controllare il ritmo, mi viene sempre d'andare piu' forte. Recupero sempre 2'45 e faccio gli altri 3 in 3'55, mi viene cosi', il freno a mano tirato ma di meno non riesco, mi sento leggero e non fatico.
Finisco il quarto ma non ho piu' dubbi, partiro' sicuramente per il quinto, sto bene e devo approfittarne, avevo gia' fatto i mille tempo fa ma mi ero fermato a 4 anche se erano piu' veloci. Parto e giro ai 500 in 1'54, non sento niente, corro sciolto e bisso in 1'54 con un totale di 3'48".
E' andata, ce l'abbiamo fatta, ora dobbiamo solo aspettare...
2 commenti:
Nessuno sconto,nessuna giustificazione,ciò che facciamo in una determinata manifestazione è ciò che valiamo in quel momento su quella distanza e con quel determinato carico sulle gambe.
La maratona di Firenze ha lasciato nelle gambe una certa stanchezza e una diminuita reattività muscolare ma se Jackie fa sotto i 40' a 2 settimane le ragioni ci sono e bisogna capirle prima di commentarle.
Capire significa poi allenarsi meglio e migliorare, significa comprendere come reagiamo, meglio o peggio, ad un certo tipo di carico muscolare,significa far propria l'idea che non esiste un allenamento buono per tutti ma che questo va necessariamente individualizzato e personalizzato, significa soprattutto che se si vuole mettere a punto correttamente la nostra macchina nulla va trascurato e sottovalutato.
Domanda: Jackie ha realmente raggiunto i suoi limiti fisiologici di corsa con la Maratona di Firenze?
Se avesse fatto ieri la 42 come sarebbe andata?
Fare una Maratona significa necessariamente andare piano su una " 10 "?
In queste ed in tante altre risposte la chiave di tante soluzioni. La grandezza di Gigliotti sta nell'essere riuscito ad allenare due olimpionici con caratteristiche organiche diverse e con due metodiche completamente diverse. Dico questo perchè dovuto a Gigliotti anche se seguendo il suo commento sulla maratona di Firenze,il nostro amico " Orlando " lo ha battuto per 3 a 0: in termini di equilibrio di valutazione nella considerazione della tecnica di corsa degli atleti;nella valutazione delle condizioni atmosferiche e nella giustificazione alla obiettiva perdita di efficenza dinamica dei nostri atleti in quella gara.
Grande Orlando e tanto di cappello a Gigliotti perchè chi vince " HA SEMPRE RAGIONE ".
Ultima considerazione sulla Best Woman: veramente tanti veloci ma soprattutto tutti bravi, soprattutto quelli che hanno migliorato che sono tanti!
E' vero Ugo, la strabiliante macchina umana regala sempre sorprese che a volte non riusciamo a capire, pensi di stare al top della forma e invece ti accorgi che ci sono ancora margini di miglioramento. Credi di aver perso velocità e invece fai il personale sui 10 km dopo 2 maratone in un mese. Probabilmente la giustificazione sta che al nostro livello l'elemento qualificante sta nel kilometraggio, un più alto numero di kilometri corsi può già da solo portare benefici generici che ti fanno andare bene sia in una gara corta come in una lenta. Diverso sarebbe il discorso se chiedessimo a Jackie, ad esempio, di arrivare a correre, come realmente può,un 10000 sotto i 39'.
Probabilmente a quel punto un elemento qualificante di preparazione mirata ci dovrà essere,a quel punto certi lavori dovrebbero diventare indispensabili, dovrebbero..con Jackie non c'è niente di scontato!
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