lunedì 26 ottobre 2015

La corsa delle castagne a Rocca di Papa.


Buongiorno amici runner. Ieri ho corso la tradizionale corsa delle castagne a Rocca di Papa , reduce da un calo di forma l'ho fatta correndo un medio in progressione.
È sempre bello correre in mezzo al bosco , fortifica le gambe e ti fa stare in mezzo alla natura. Come al solito c'è chi viene a fare queste gare pensando di correre sul velluto e si lamenta per i sassi , le foglie ecc. Ma se non si apprezza più manco correre nella natura, che cosa ci rimane?

 Io invece me la sono gustata proprio,  i saliscendi nel bosco mi piaciono tanto e mi fanno tornare ragazzo, quando si correva nelle colline liguri magari pure al buio con la sola luce della luna.
La soddisfazione più grande è stata di correre anche sul salitone di oltre un kilometro che si trova a metà gara.
Anche ieri eravamo un bel gruppo di caciaroni orange ed abbiamo passato una bella mattinata.

 

La sorpresa per me è stata quella di incontrare il mio amico Enzo di Velletri , abbiamo corso un po' assieme parlando di lavoro e ci siamo dati appuntamento alla Corsa dei Santi di domenica prossima. 

Un saluto a tutti, questo post è un esperimento perché lo sto scrivendo dal cellulare, speriamo si legga bene... ciaooo

mercoledì 21 ottobre 2015

Tutti di corsa e a dieta.



Ciao amici della corsa e non.


 Mi rendo conto di quanto sia difficile riprendere i fili del discorso e l'affezione dei lettori ,quando non si scrive da più di due anni sul proprio blog. Tutti gli amici blogger della prima ora hanno abbandonato il campo, si sono evoluti su piattaforme diverse come facebook e twitter, tanti avranno pure smesso di correre oltre che di scrivere. Però il mondo dei runner si è ingrandito in maniera esponenziale in questi ultimi anni, vuoi la crisi economica che ti porta a fare sport con costi minori, vuoi la maggiore sensibilità al proprio benessere fisico. Tutto questo fa bene al movimento sportivo, fa acquisire più conoscenza alle persone, ad amarsi di più e a rispettare il proprio territorio, la propria città.

Quello che manca però è una cultura sportiva di base, ognuno racconta di sé a volte con arroganza se va forte, oppure con timidezza se va piano. Nello sport agonistico c'è la rivalità, la gara, ma nello sport fatto per la salute ci deve essere condivisione e spirito di squadra. Occorre condividere le proprie sensazioni, anche se diverse , per poter spingere gli altri ad imparare a fare meglio ed a conoscere cose nuove,

A distanza di 36 anni dalla mia prima gara  ancora oggi sento di poter imparare qualcosa,incappo in errori madornali di presunzione e mi accorgo di quante cose ho sottovalutato nel tempo. Da una corretta alimentazione ad un certo tipo di allenamento, insomma tanti piccoli particolari che ogni giorno arricchiscono il proprio bagaglio.

Ormai da anni, corro solo per la mia salute, fisica e mentale, una valvola di sfogo da tutto ciò che mi stressa e sopratutto un incontro con me stesso ed il mio corpo.Si corre per se stessi, per conoscersi meglio e pure per mettersi alla prova, si esce sempre vincitori, perché basta  uscire di casa per avere vinto.
Mi fa piacere sentire che tanti colleghi hanno iniziato a correre o camminare  se non ad andare in piscina o in palestra. I quarantenni di oggi sono più attivi delle generazioni precedenti e questo è un bene, tanti mi chiedono consigli su scarpe o metodiche di allenamento. Una cura del proprio corpo che prima non c'era, ora però tutto questo va trasmesso ai propri figli.

Oggi abbiamo, da una parte una sconfinata offerta di trasmissioni, libri e altro, che riguarda la cucina, il mangiare e da un' altra parte una sempre maggiore consapevolezza della propria salute. Una società sana deve saper coniugare questi due elementi, il cibo e l'attività fisica, deve saper bilanciare le entrate e le uscite caloriche giornaliere e sopratutto deve trovare dei stili di vita più equilibrati. Ai ragazzi va trasmesso tutto ciò a partire dalle famiglie, dai genitori così iperattivi e poi dalle scuole. La scuola tornasse a far fare sport, rimettesse in piedi i giochi della gioventù, tornasse a far uscire i ragazzi per strada anche solo per prendere un po' d'aria e per far levare loro gli occhi da questi maledetti telefonini.

lunedì 19 ottobre 2015

Si corre nella storia qui a Roma.

Buonasera a tutti runner e non. La settimana scorsa è stata molto magra per la corsa, un po' di influenza mi ha tenuto fermo e non ho corso fino a sabato.

Miglior modo per ritornare a correre è stato quello di andare al Parco degli Acquedotti sulla tuscolana. Un parco bellissimo tra Appia e Tuscolana immerso nel verde e con la cornice del millenario acquedotto romano. Ho corso solo 9 km ma le gambe erano pesanti e respiravo male, ma in mezzo a quello splendore non puoi che guarire.

La prima volta che ho corso lì è stato nel 2006, era di giugno e la Running Evolution era appena nata, fu la prima volta che indossammo la canotta orange sostituendola a quella bianca di cotone. Eravamo all'inizio della nostra storia e son passati quasi dieci anni, tante cose abbiamo fatto e tante ne faremo.



Il prossimo anno festeggeremo quindi il decennale con varie iniziative che piano piano prenderanno forma e vi sveleremo, intanto vi dico che il presidente del comitato decennale sono io eheh, scrivo tutto minuscolo per non irritare il vero Pres Fausto Giuliani, l'anima . corpo mente e core trainante della Running.

Oggi , invece, ho corso dopo parecchio tempo in villa a Frascati. La villa Torlonia che sta proprio al centro del paese, dove ho iniziato a correre appena ho iniziato a vivere ai castelli. Ero da solo con Glauco e mi ha messo un tristezza pensare che una volta qui ad ora di pranzo ci si ritrovava in una ventina  e si facevano bei allenamenti di gruppo.

Oggi ci siamo fatti 8 km in progressione e poi 2x1000 ad un buon ritmo, non sveliamo molto agli avversari..ora il prossimo obbiettivo è la Corsa dei Santi , una gra bellissima che parte da Piazza S.Pietro e ci ritorna dopo aver tagliato in mezzo nel cuore della bellissima Roma.

Buona serata e a presto!!

mercoledì 14 ottobre 2015

De profundis Fidal

E così la Fidal ha deciso che dal 1 Giugno 2016 in tutte le gare organizzate dalla Fidal stessa devono partecipare atleti tesserati sempre dalla stessa federazione di atletica e non più dagli eps, cioè gli enti di propaganda. Scade così la convenzione, penso quasi centenaria, tra la federazione di atletica e gli enti di promozione sportiva come uisp, aics ecc ecc.

Un modo per riprendersi tutte le società e gli atleti che , stufi di pagare tasse esagerate, si erano spostate su affiliazioni con enti di promozione sportiva. Un modo come un altro per continuare a vessare e spremere il mondo amatoriale, l'unico che continua a portare soldi alla Fidal. In più c'è anche la nuova norma che prevede che le maratone e mezze maratone non devono più avere carattere regionale e provinciale ma bensì nazionale e quindi un maggiore esborso per gli organizzatori dell'evento.

Tutto questo potete trovarlo sul sito della Fidal e vi da l'idea dello sbando con cui una federazione procede nell'amministrare la propria attività. Dopo la pesante debacle di Pechino ai Mondiali, dove hanno partecipato più dirigenti e allenatori che atleti, il modo migliore per risorgere è questo secondo loro?.

Una Fidal vecchia che si è addossata per una vita sui fasti e nefasti di Primo Nebiolo, una federazione stantia che non riesce a creare un gruppo dirigente nuovo e motivato e sopratutto non sa fare marketing sia economico che umano.

Gli amatori sono una risorsa di passione e professionalità , sono il motore di uno sport che è praticato a livelli molto bassi sia in numero che in qualità rispetto ad altri sport italiani. A loro si dovrebbe dare la possibilità di poter avere più voce in capitolo , chi meglio di loro ha la capacità di gestire piccoli impianti sparsi per il paese e di gestire gare con ormai migliaia di partecipanti?

Bastano gli esempi della Roma Ostia, dove con professionalità e impegno un manipolo di appassionati organizzano una delle gare più importanti della stagione , oppure il DJ Linus che con la sua capacità di attrarre riesce a portare in piazza 25mila persone alla deejayteen .

E sono solo la punta di un movimento che ogni anno cresce e porta sempre più persone per strada a correre, non certo la Fidal.

Nel 1986 presi il brevetto di Allenatore del settore giovanile e sicuramente se il lavoro non mi avesse portato via dal mio paese, avrei continuato a stare nel mondo dell'atletica dei ragazzi, ad insegnare tutto quello che avevo da insegnare. Ora vedere una federazione ridotta a lucrare su chi fa dello sport un sentimento e stile di vita, mi mette tristezza e tanta rabbia.
 

lunedì 12 ottobre 2015

La Domenica dell'ostaggio.


Ciao amici e buon lunedì!! Sono sarcastico lo so , il lunedì è il giorno più brutto della settimana, si torna al lavoro, a scuola , ai propri doveri.

Si torna pure a raccontare della gara della Domenica, di come è andata, dei prossimi obbiettivi.Io ho poco da raccontare, un po' di mal di gola non mi fa respirare bene e quindi ieri son partito correndo e son tornato..camminando. E dire che in questi giorni stavo tornando in forma con dei bei km intorno a 4'30, vabbè non disperiamo.

E così sono uscito di casa correndo, la strada era chiusa al traffico perché era parte del circuito della Granfondo Campagnolo , corsa ciclo turistica che parte da Roma, attraversa i castelli e ritorna giù a Caracalla. Castelli paralizzati dal traffico per le troppe ore di chiusura delle strade, gente impazzita che si immetteva comunque sulle strade, ciclisti incazzati neri perché rischiavano di farsi mettere sotto.

Davanti casa mia erano intorno al km 85, quindi arrivavano tutti a piccoli gruppetti, ai bordi della strada non c'era nessuno ad incitarli, insomma una corsa fine a se stessa. Non parliamo poi di tutte le cose che hanno lasciato per strada, dalle bucce di banana ai pacchetti di carbogel e bottigliette varie. Direte voi, e dove le buttano? Avete ragione ma le strade già sporche di loro son diventate ancor più zozze.

Invece per quanto riguarda la corsa c'erano due belle competizioni, il 1 Trail Aldobrandini a Frascati e la 30 km del mare ad Ostia, il mio allenamento non mi avrebbe permesso di poterle correre ma due foto le avrei fatte volentieri ma i ciclisti mi hanno chiuso in casa. Se non organizzate bene,queste gare portano scompiglio alla domenica di riposo del cittadino, se si sequestrano intere zone senza via di fuga lo sport di strada viene visto male. Già siamo un popolo di pallonari , se poi gli diamo pure il destro per odiare gli altri sport, cari organizzatori..organizzate meglio!!

A tale proposito leggetevi questo articolo sul giornale locale Il Mamilio.

Comunque e sempre viva lo sport!!

giovedì 8 ottobre 2015

Orologio e corsa.

Buongiorno a tutti!!!





Già svegli e pronti per la vostra giornata ? Io sono al lavoro e sto finendo il turno di notte, non vedo l'ora di mettermi a letto e di dormire mentre voi iniziate la giornata.A prescindere dalla fatica del tipo del lavoro, i turni lavorativi sono un grande handicap per chi vuole avere una certa continuità negli allenamenti, non esiste metodicità e tempi fissi di riposo.

Con l'arrivo dell'autunno le giornate si accorciano e fa meno caldo, si preferisce correre più verso l'ora di pranzo o la mattina presto, son due mattine che passando alle 5.15 da Tor Vergata vedo due ragazze che iniziano a correre. Io non ce la farei mai e già ho grosse difficoltà a correre verso le 8 del mattino. Capisco che la giornata può essere piena di impegni e trovare lo spazio per l'oretta di corsa sia complicato, ma alle 5 proprio no!

I turni, dicevo, se da un lato ti lasciano libero in certi orari della giornata, ti stressano per i continui cambiamenti di orario sulle proprie attività, quello che fai un giorno, il giorno dopo lo fai in un orario completamente diverso. Poi si lavora anche il sabato e la domenica quando quasi tutti riposano, ricordo che per fare certi lunghi pre -maratona ho dovuto prendere il giorno di ferie la domenica per essere libero. Il metabolismo non riesce ad adattarsi e pure le funzioni fisiologiche ne risentono.

A volte si rinuncia proprio a fare il quarto o quinto allenamento settimanale proprio per non andare oltre lo stress fisico e rischiare di farsi male o di andare in affaticamento eccessivo. La corsa va incastrata con il nostro stile di vita, con attività così modulate nell'arco della giornata non è semplice riuscire a seguire un piano di allenamento ben definito. A volte si improvvisa un po' seguendo cosa dice il corpo e pure la mente, sforzare troppo non è un bene, sopratutto a chi ormai come me sta arrivando ai 50.. 50?!?!?!?!!?

Da questo punto di vista invidio chi fa gli orari classici da impiegato, così riesce ad essere continuo , però mi apprezzo pure che ora, mentre vi scrivo, iniziate ad imprecare e io me ne vò a dormir..

Buona giornata a tutti!!

martedì 6 ottobre 2015

Io sto con Alex Schwazer.


Nell'ipocrisia dei giorni nostri, del finto buonismo e del becero colpevolismo, la storia di Alex Schwazer mostra  come ormai le nostre mentalità contorte si espongano davanti ad episodi come questo in maniera del tutto distorta. Il doping è pratica largamente diffusa a tutti i livelli e in tutti gli sport, soltanto l'ipocrisia di chi vuole pensare ancora alle favole non lo vuole ammettere. Anche nel mondo amatoriale del podismo si vede che c'è chi fa uso di sostanze perlomeno strane, nel ciclismo poi non ne parliamo.

Alex Schwazer ha vinto la 50 km di marcia a Pechino nel 2008 e nel 2012 alla vigilia delle olimpiadi di Londra è risultato positivo al controllo antidoping. Ha ammesso subito le sue responsabilità, ha dichiarato le sue fragilità e sta pagando con la squalifica confermata fino ad Aprile 2016.

In un mondo che ci vuole sempre perfetti, dove bisogna dire che va sempre tutto bene, a maggior ragione i nostri campioni devono essere più che perfetti. Ed è anche giusto così, però siamo tutti colpevoli nel voler ricercare sempre l'assoluto in tutto, nel mettere sugli scudi sempre qualcuno per poi lasciarlo cadere in basso al primo errore.

Col finto moralismo siamo pronti a condannare gli altri ma rimaniamo benevoli con noi stessi.
Questo ragazzo , nella sua solitudine, ha trovato la forza di combattere contro tutti, contro le porte chiuse e i falsi amici. Si è giocato tutto, lavoro, credibilità e sponsor ed ora ci riprova. Con l'aiuto di Sandro Donati, da sempre contro il doping, ha ritrovato tempi e gambe per marciare.

Diamo una possibilità, da bravi padri di famiglia, a chi sbaglia e apprezziamo il fatto che lo abbia riconosciuto e voglia riscattarsi. Io tifo per Alex, quello nuovo, quello che vuole andare a Rio a dimostrare che l'Italia è un paese delle possibilità e non dei muri ipocriti e bigotti.

lunedì 5 ottobre 2015

Il Blog al tempo dei social network.

Ciao runners e non, ieri per me niente gare, ho volutamente riposato anche perché non ero preparato ad affrontare la bellissima Mezza Maratona dei Castelli Romani e mi ero dimenticato del Trofeo di S.Ippolito a Fiumicino. Devo dire che fa bene pure rimanere a casa ogni tanto la Domenica, soprattutto se tante di queste sono dedicate al lavoro.

E allora, nel torpore dell'ozio stavo riflettendo su questo blog e a quanto in questi pochi anni sia cambiato il modo di interagire su internet. Nel 2007 aprire questo blog è stato come aprire la finestra di casa e immergersi in un mondo nuovo, il mondo virtuale di internet. Facebook , twitter e altri social media erano di nicchia e non erano ancora esplosi in Italia. Col blog ci si poteva scambiare idee, informazioni e ci si ritrovava sulla chat di messenger per continuare i nostri discorsi sulla corsa.

Siamo riusciti a coagulare attorno agli Italianblogtrotters quasi 200 blogger che parlavano di corsa, abbiamo stretto una bella amicizia con Orlando Pizzolato e siamo stati ospitati da riviste di settore come Correre e Runner'sWorld . I nostri post raccontavano dei nostri allenamenti, davano informazioni sulle varie gare ed erano ricchi di commenti che facevano crescere di esperienza a chi ci leggeva da neofita della corsa.

L'avvento spregiudicato di Facebook ci ha fatto trasferire quasi tutti su questa piattaforma, più veloce e stringata, più immediata e aperta anche a chi della corsa non aveva interesse. Si sono formati gruppi di oltre 10mila persone legate a questo mondo e forse è un po' sfuggito tutto di mano. Ognuno dice la sua, il contrario di altri o smentendo se stesso, insomma chi arriva per imparare a volte va via disimparato.

Twitter ha fatto scendere lo scritto a 140 caratteri, praticamente a dire soltanto i tempi di allenamento e lo stato emotivo. Ed ora si sta facendo largo Instagram, dove addirittura basta soltanto una foto del cronometro per raccontare cosa si è fatto.

Ed allora ha senso continuare a scrivere su questo blog? Io dico di si, perché mi tiene allenato mentalmente, perché scrivere ha qualcosa di magico che ti fa esprimere come vorresti, perché quando torna la penna la devi lasciare scrivere!

Buona corsa a tutti.

giovedì 1 ottobre 2015

Brooks Ghost 8


In 36 anni di corsa non avevo mai calzato un paio di Brooks , ho quasi sempre usato scarpe Nike in particolare le Pegasus.Ma ho comunque utilizzato scarpe di altre marche, magari un giorno faccio un post sulle scarpe degli anni '80.

La Pegasus che ho usato per anni è sempre stata molto protettiva, pure troppo, alla fine senti le caviglie legate e sopratutto non riesci a far rullare bene il piede. E poi sono anche pesanti, ed ora che mi sono alleggerito nel peso le sentivo come zavorre.

Mi è venuto in soccorso il mio amico Emiliano di Go Running , un orange che corre e che se ne capisce molto di scarpe. Mi ha proposto quindi di provare le ghost 7 della Brooks e quando mi sono presentato al negozio mi ha addirittura fatto trovare le ghost 8 nuove di zecca. Mi ci trovo molto bene perchè le sento abbastanza leggere e riesco a spingere mano a mano che aumento l'andatura,anche se sono A3 risultano confortevoli e non si fanno sentire.

Ora vediamo per quanti chilometri mi accompagneranno, solitamente le altre dopo 800 km cedono, si spengono e induriscono e iniziano i dolori.