mercoledì 27 gennaio 2016

3 Comuni dopo 8 anni.



L'ultima volta che ho corso la 3 Comuni è stato nel 2008 assieme al mitico Mario Iannotti, corsi con lui per ringraziarlo per essere stato presente al funerale di mia madre. Si fece oltre 1000 km in mezza giornata e al ritorno prese il volante a Fausto e si mise a guidare lui.

Son tornato quindi a correre una classica del podismo romano, una gara molto bella per il percorso ed anche per il tracciato. Se sbagli l'approccio a questa gara rischi di imballare le gambe per un sacco di giorni e di rallentare la preparazione per la maratona di Roma.

Corro assieme all'amico Stefano e dopo qualche kilometro si aggiunge Mauro e così formiamo un trio orange che trotterella a 5'15 di media su un bel percorso nervoso che va da Civita Castellana a Nepi. Siamo veramente tanti e si fa fatica a dribblare podisti che non sanno veramente correre con gli altri, vanno a zig  zag, tagliano senza preavviso, insomma corrono come guidano.

Arrivati a Nepi ci si incrocia con quelli che precedono e poi con quelli che stanno più indietro, il passo è regolare e nonostante il poco allenamento riesco a tenere il ritmo sempre in spinta, dopo Castel S.Elia si inizia a scendere per qualche km e il ritmo aumenta , tanto so che il muro finale di 2 km per risalire a Civita mi bloccherà e così succede.

Le gambe ad inizio salita sono bloccate meccanicamente, il fiato c'è ma le gambe non riescono a correre, cammino per molti tratti ma ormai il più è fatto, il duo Stefano Mauro mi lascia lì e mi batte pure il Pres ma io son contento lo stesso, altri 22km in cascina per la maratona.

E poi ieri ho corso tranquillo 1 ora e oggi belle ripetute sui 200 per ritrovare freschezza nelle gambe.
Domenica si corre Miguel , senza previsioni, sempre dentro al groviglio.

Buona strada!

giovedì 21 gennaio 2016

Groviglio.



Come una matassa di fili elettrici, un ammasso di cavi del computer,  tivù e  decoder, cioè di tutti quei cavi che si nascondono, come serpenti tra le rocce, tra il muro e la scrivania o il mobile della zona multimediale di casa.




Come le borse delle donne che quando ci mettono le mani dentro fuoriesce tutto insieme il contenuto delle piccole cose lì dentro custodite. Dal rossetto alle chiavi della macchina, dal fermacapelli al cellulare, no quello è già in mano, anzi si rovista nella borsa con una mano sola perché l'altra è impegnata a tenere il cellulare. Dal sacchetto ripiegato tipo origami per fare la spesa in qualunque momento, alle varie pastiglie per le varie mutevolezze che solo le donne sanno.

Come la cassetta degli attrezzi che tutti i bravi uomini di casa tengono nel ripostiglio o nel garage, dove tutto viene messo lì a casaccio e quando prendi la chiave inglese del dodici e tiri su la mano ti viene appresso tutto un ammasso di chiavi, di chiodi, di lime , tenaglie e cose varie.

Come quando apri il frigo e cerchi una cosa sola e quella cosa sola sta proprio sotto a tutto il resto e tu cerchi di tirarla fuori ma mezzo frigorifero gli va appresso, incollata tra le plastiche unte che ricoprono i cibi e sicuramente qualcuna di queste casca in terra.

Come quando prepari una bella ricetta e metti tutti gli ingredienti davanti a te sul lavello e poi tutti gli utensili che ti servono e mentre sposti una padella spingi mezza cucina e tutto traborda e il suono ferroso ti fa sembrare che tutto cascherà e sarà per sempre.

Come queste e tante altre situazioni così, sto tirando fuori dalle mie esperienze, dalle mie conoscenze, dai miei ricordi, la preparazione per correre la Maratona di Roma. Da tutti questi grovigli di sensazioni passate, di ricordi che affiorano di quando preparavo la 42 km, da tutti questi gomitoli aggrovigliati sto tirando i fili principali per trovare il capo della matassa.

Ci lavoro con calma, senza tirare giù tabelle, tempi , recuperi, modalità varie, gare da dover fare, ma guardo con un occhio distaccato a tutto questo che dovrò fare nei tre mesi che mancano. Ogni volta che preparo tabelle, che scendo nei particolari,succede sempre qualcosa che interrompe la catena virtuosa, da un malanno ad un contrattempo . E la tabella va a farsi benedire e la programmazione salta.

E allora mi gusto questo ritrovare giorno per giorno quella lentezza che poi sarà mia per i 42 km, quel pensare al singolo allenamento incastonandolo nella scheletratura del precedente e con un minimo di pensiero per quello successivo. So che devo dare gradualità al chilometraggio settimanale e pure al lunghissimo bisettimanale, sono ormai entrato in modalità maratoneta ma con una maturità diversa rispetto al passato.

Ieri ho corso 12 km con in mezzo delle variazioni di 500 m con recupero della stessa distanza, la bellezza in tutto ciò è stata la capacità di proseguire dopo la sezione delle variazioni con altri km di corsa lenta. Il principio del maratoneta è soltanto questo, correre e poi correre e ancora correre.
Il segreto sta nel variare la corsa ma sempre in corsa, di corsa senza interruzioni, altre idee escono dalla matassa mentre vanno avanti gli allenamenti ma le si tengono lì davanti e non si mettono per iscritto, non si programmano.

Arriveranno i lunghissimi collinari e poi quelli in pianura , arriveranno le ripetute lunghe e le gambe di piombo, arriverà pure quella start line e da quel momento la matassa si sbroglierà del tutto e solo allora saprò se i fili che ho tirato saranno quelli giusti.

Buona corsa, amici miei.

martedì 19 gennaio 2016

Trofeo Lidense 15 km ad Ostia





Procede la preparazione per la Maratona di Roma, ho fatto le scarpe nuove da un sempre sorprendente per passione e professionalità Emiliano di Go Running .Domenica ho corso la 15 km della Lidense ad Ostia, ho corso facile sotto i 5' al km anche se le gambe non avrebbero fatto meglio.

Il giorno dopo ho ricorso 12 km di lenta con facilità, il dolore alla schiena è scomparso e le gambe recuperano sempre meglio. Ci vediamo alla 3 Comuni a Civita Castellana?


Dajeeeeee !!!

martedì 12 gennaio 2016

Si torna alla maratona.



                         Era da un po' che ci pensavo, erano mesi che mi solleticava l'idea di tornare a correre una maratona, di riprovare a percorrere quei fatidici 42.195 metri di lacrime e sudore. E così da domenica scorsa mi sto immergendo nel ruolo di maratoneta, ho ricominciato a correre col passo più lento e con la mente rivolta ad allenare il fisico a dover stare per almeno quattro ore in corsa.

La mia ultima maratona fu quella di Padova nel 2008, dopodichè in tutti questi anni ho corso qualche mezza e pura una trenta ma non più una maratona. Sono passati otto anni e ho capito i tanti errori che ho commesso negli anni passati con la preparazione specifica per la 42km. Correvo la lenta troppo veloce e facevo pochi chilometri in settimana, davo poca importanza al volume dei chilometri settimanali

 Correvo con scarpe ormai scariche e quindi si sommavano i dolori per i chilometri percorsi alla mancanza di elasticità delle scarpe. Non curavo l'alimentazione e il reintegro dopo gli allenamenti, anzi esageravo proprio, dopo i 30 km in allenamento mi lasciavo andare a grandi mangiate. E poi bevevo proprio poco, mangiavo poca frutta e verdura. Andavo a fare i lunghi anche dopo aver smontato dalla notte e comunque ero in grande sovrappeso e quindi tutto il fisico ne risentiva.


Quindi memore di tutti questi errori voglio affrontare la Maratona di Roma, del prossimo 13 Aprile, con una sorta di approccio più professionale, diciamo così. E quindi mi presento agli allenamenti con oltre 10 kg in meno rispetto al 2008, un approccio diverso nel fare il ritmo dei lunghie uno stile di vita più da maratoneta che non da trattoria.

Così domenica ho corso 20 km con Stefano, facendo il classico giro da Frascati a Marino e ritorno con altri 5 km corsi in villa Torlonia. Le gambe , pur indolenzite, reagiscono meglio che in passato, ciò vuol dire che il minor peso fa già mezza prestazione. Speriamo bene.

Buona strada a tutti.

giovedì 7 gennaio 2016

Corsa della Befana.

E dopo aver attraversato tutte le categorie giovanili e poi quelle dei Master fino ai 49 anni , ecco l'esordio nella categoria M50, si proprio quella!
La categoria che ti porta in breve a correre accanto ai tuoi 50 anni, al mezzo secolo di vita, proprio accanto a te che hai iniziato da Ragazzo A e avevi solo 13 anni.

Hai mangiato polvere mista a sudore, nebbia insieme a risacca, asfalto e sole cocente.
Hai corso su sterrati e tartan, sulla sabbia e su lingue d'asfalto.
Hai vinto, hai perso, hai pareggiato, ti sei illuso e ti sei ritirato.
Hai viaggiato, riso, sperato e il più delle volte divertito.
Hai conosciuto gente, amici, bastardi, automobilisti, organizzatori e disperati.
Hai sputato per terra, scalciato, imprecato, sorriso e pregato.
Hai cantato, strillato, pianto, condiviso ed aiutato.
Hai sofferto, spinto, arretrato, sbandato e insultato.
Hai camminato, accompagnato, affiancato, sospinto e condannato.

Hai fatto tanto e tanto ti è stato dato, sei stato scelto ed hai scelto la corsa come la tua personale scuola di vita. Sei partito dall'infanzia della vita stessa e nell'infanzia della vecchiaia ancora stai correndo, stai sputando fiato e veleno dai polmoni, ancora sudi e ti diverti, ancora lotti contro te stesso e ancora vedi tanti esempi molto più grandi e vecchi di te.

Ti celebro, ti auto celebro per questo tuo traguardo, tu ringrazi tutti e io ringrazio te , te che mi accompagni in questa vita di corsa , te che mi spezzi le reni e poi mi dici.. andiamo a correre!