venerdì 15 febbraio 2008

La fase di volo.

Dovrebbe essere questa la foto che Ugo vuole rivedere per mettere in evidenza la fase di volo di Fulvia; tutto ciò per dimostrare i progressi fatta dalla nostra atleta in questi ultimi tempi. Nelle chiacchere fatte con Ugo nell'allenamento passato, si parlava di come ognuno di noi assorbe i carichi di lavoro in modo diverso, quello che può essere allenante per un certo atleta può invece diventare addirittura deleterio per un altro.


Ricordo che , quando correvamo da ragazzi, avevamo io e Mario a parità di prestazioni delle risposte diverse allo stimolo dell'allenamento. Mario era più talento, andava in forma prima, se stava fermo qualche giorno per l'influenza rientrava in pochi giorni nel programma che seguiva e riprendeva i ritmi lasciati, però andava spesso in sovrallenamento, s'imballava se faceva un ciclo troppo stretto di allenamenti pesanti e andava spesso incontro ad infortuni.


Io, al contrario, ci mettevo molto di più ad entrare in forma, se mi bloccava la febbre mi servivano almeno 10 giorni per rientrare in tabella, però sopportavo di più i carichi di lavoro e per andare forte dovevo essere molto allenato e difficilmente avevo infortuni. In definitiva avevamo più o meno la stessa resa cronometrica nelle gare ma ci arrivavamo con percorsi diversi, i ritmi erano diversi e i carichi di lavoro pure. Incidentalmente per stare allo stesso livello di forma a me serviva allenarmi tanto mentre a Mario serviva avere un carico meno pesante.


Scherzavo quindi con Ugo che tutti i suoi atleti stanno accusando dolori e stanchezze varie, lui controbattteva che non era vero e mi portava ad esempio Fulvia. Citava i suoi progressi e poi mi diceva di guardare la foto del suo arrivo a Fiumicino, della fase di volo, della luce tra i suoi piedi ed il terreno. Ma io lo avevo già notato e stavo già pensando che Fulvia era l'unica che riusciva a sopportare i carichi di Ugo. Scherzo naturalmente, comunque resta la verità che ognuno di noi reagisce in modo diverso agli stimoli allenanti ed è quello il segreto del migliorarsi, riuscire a calibrare ad ognuno la giusta dose di kilometri e velocità, capire i propri limiti e saper gestire i tempi di recupero.


Tra un mese capiremo qualcosa di più di queste metodiche e metteremo a frutto per la prossima maratona tutto quello che riusciremo a portare davanti al traguardo del Colossseo.


In chiusura volevo salutare il nostro amico Ottavio che ieri mentre correva è stato letteralmente assalito da un branco di cani, ha riportato varie ferite ma fortunatamente non in modo grave. E' un incidente che può capitare a tutti noi data la maleducazione della gente che lascia i cani liberi per strada o addirittura come nel suo caso, liberi di uscire dalla propria proprietà.
Forza Ottavio, non ti fermare per questo incidente, riesci in strada e fatti la tua corsetta senza pensare a niente, in fondo i rischi per strada sono tanti ma vale sempre la pena di rischiare.

3 commenti:

Ezio ha detto...

Scusate ma mi sembra che anche il mio caro amico Alfredo Padre Ralph sia in fase di volo.

ugo ha detto...

Vabbe' Ezie',doppo il corso da Pizzolato te mannano a fa'n'corso dall'oculista....
Leggiamo tra le righe:unico neo della corsa di Fulvia è forse rappresentato da un movimento un po' troppo sbracciato,per il resto,grande la spinta,grande estensione del passo,caviglia per niente bloccata e quindi articolazione impegnata nella propulsione,bella l'espressione di Giampy,"luce da terra" da impatto visivo.Pizzolato docet:"Troppi podisti dimenticano le caviglie".
Come la fase di slancio anche la fase di appoggio non è bloccata e le ginocchia ruotano assolvendo perfettamente al loro compito impegnate a rendere fluida, in termini di rotazione, la corsa e non a bloccarla rendendo la gamba una struttura monolitica che si traduce in quella che possiamo avvicinare ad una corsa con le "stampelle".
Alfredo esce da una serie di infortuni che si evidenziano chiaramente nella sua corsa,il passo è corto e quindi corre di fraquenza,la fase di spinta è breve ed è immediatamente seguita dalla fase di appoggio.tutte le articolazioni sono bloccate e quindi è proprio difficile realizzare una fase aerea degna di questo nome.Non avra' difficolta a riprendere la forma appena lo potra' ma è chiaro che avra' bisogno anche di rieducarsi tecnicamente per farlo.
Per alcuni,la corsa di Alfredo potrebbe essere descritta anche coma una "corsa redditizia", per esserlo dovrebbe essere più sciolta però, e poi andrebbero considerati i limiti di velocità che si possono ottenere con questo tipo di impostazione.
Dopo la Maratona tocca a te Ezietto,vedrai come si limano altri minuti, ma qui una mano te la può dare concretamente anche il tuo dirimpettaio, a meno che non sia un po' "gialusillo" dei tuoi continui progressi eh eh eh!!!

Ezio ha detto...

No caro Ugo tra noi non esiste gelosia ma solo sano agonismo!Io sono felice se finisce bene una maratona insperata e credo che anche per lui valga lo stesso. E poi qualche mese fa' lo avevo gia detto...non e' mai successo che stavamo in forma insieme e la regola si e' ridimostrata ancora ma lui e' quasi pronto e quindi chissa'...a Ciampino....