martedì 23 agosto 2016

Rio 2016, il ritorno all'oblio.





E così Rio 2016 va in archivio, 28 medaglie portate a casa eguagliando London 2012. Un bel risultato se si pensa che lo sport italiano non è in questo momento tra le priorità del paese.

Ora tutti questi sport, che abbiamo ammirato in tv dal Brasile, tornano all'oblio delle anonime palestre e campi sparsi per l'Italia. Ora torna alla ribalta il calcio a fagocitare tutto, prime pagine dei giornali e ore e ore di inutili trasmissioni televisive. Ci si dimenticherà di questi campioni e se ne riparlerà tra 4 anni.

Invece sarebbe importante non disperdere da subito tutto questo interesse, ci vorrebbe un sistema che continui a far parlare di questi sport mantenendo alta l'attenzione e la voglia di assistere ai vari campionati in Italia.

Il calcio fagocita ma pure questi sport minori mi sembra che a volte vivano un loro snobismo che li porta a chiudersi dentro le loro palestre auto compiacendosi di non essere come gli altri.
In questi giorni ho parlato con dirigenti e sportivi di varie attività a Frascati e mi è apparsa subito chiara una frammentazione di risorse e disponibilità.
Ognuno coltiva un orticello e se lo tiene stretto, palestre e campi divisi a seconda di chi conosce qualche amico in più che aiuta tale società piuttosto che l'altra. Ci sono rivalità anacronistiche che portano alla fine a far fuggire l'atleta verso altre città dove tutto questo dualismo non esiste.

Allora ribadisco il concetto che in una cittadina così sportiva occorrerebbe fare sistema, occorrerebbe un collettore di tutte le energie e risorse per migliorare tutti insieme e contemporaneamente. Mi piacerebbe vedere un bel cartellone con tutte le gare in programma nel weekend a Frascati, in modo che chi voglia assistere ad un incontro ha modo di sapere in tempo dove e quando. Magari chi gioca a Basket va a fare il tifo a Pallavolo e viceversa, insomma una cultura sportiva e non snobismo senza senso.

Una menzione particolare va fatta per la mia Atletica, un dolore profondo per la disciplina che più amo. Non si può tornare dalle Olimpiadi senza uno straccio di medaglia, ci sono errori madornali che la dirigenza deve assumersi come responsabilità e probabilmente lasciare spazio ad altri. Il mondo amatoriale, poi, paga un alto tributo alla Fidal per non avere niente in cambio, neanche la gioia di una medaglia.

La Fidal lasciasse perdere le grandi multinazionali e le kermesse senza senso e tornasse tra i bambini, tra i ragazzi, facesse più corsi per allenatori, scendesse per strada a ricordare a tutti che la Regina dello sport è lei.

Buon calcio a tutti dimenticatevi di queste medaglie e arrivederci a Tokio 2020.

1 commento:

Francesco ha detto...

Non vinciamo nulla nell'atletica non solo perchè i giovani italiani sono semore meno e geneticamente diversi. Non vinciamo perchè la fidal è il peggio che ci possa essere. Dovrebbero dimettersi tutti. Li si che ci vorrebbe una rivoluzione. Vergognosi