lunedì 8 febbraio 2016

La Bolla Papale.





Mercoledi' scorso ho accolto per lavoro, Padre Pio nella piazza del Verano, è arrivato u un carro funebre dentro alla sua teca di vetro. Senza essere blasfemi ma sembrava uno di quei camioncini che vendono la porchetta davanti allo stadio, quella sua testa così grande poi, sembrava davvero una sagra di paese.

Isolati dalla folla e dal traffico, ma pure da un qualunque bar per rifocillarci un po', ci siamo sorbiti otto ore di dirette e di attese, avevo le scarpe nuove e intanto il piede destro iniziava a friggere. La mia preoccupazione era rivolta al lungo del venerdì , si il venerdì perchè domenica ho lavorato. Avevo paura che tutte quelle ore senza mangiare mi avrebbero fatto trovare senza forzedue giorni dopo. La solita paranoia del maratoneta, tutti quei piccoli dettagli che diventano un mare di problemi.

Rifocillato a dovere il giovedì mi sparo un'oretta di corsa media, spingo sulle salitelle di tor vergata e ancora sono indeciso se fare il lungo il giorno dopo.

Venerdì: vado o non vado? Stefano viene o non viene? "Sì dai, andiamo dopo le quattro, anzi no mi vengono a vedere la caldaia, andiamo dopo?" , "No Ste, di notte non mi va, insomma io vado ora, adesso, ecco sto uscendo"

Incontro subito Nicola e corriamo assieme per 11 km, incrocio Oscar , Giuliano e Franco, stanno osservando una macchina incidentata e mi invitano a fermarmi, seeeeeee, mentre fai il lungo devi andare dritto come un fuso,pure se la macchina fosse la tua.

Corro bene e mi sorprendo, prendo un gel rivitalizzante e chiudo in 2h21 i miei bei 25 km, le gambe stanno da favola, buoni auspici per una preparazione fatta col cervello.






Sabato mattina: Piazza San Pietro, tanta folla, il solito camioncino della porchetta e Papa Francesco, solite scarpe e tutto assieme un grande fastidio sotto al piede destro, controllo , mi trattengo visto il luogo ma dentro di me volano parole grosse.

E' una bella vescica! Proprio sotto al ditino piccolo, le gambe sono fresche ma la Bolla Papale mi si affissa sul piede come una stimmate!

Forse me la sono cercata , le imprecazioni al Verano per tutte quelle ore in piedi e a digiuno sono state sentite sia da Padre Pio che da Papa Francesco e così hanno deciso di mettermi degli ostacoli sulla via di San Paolo, quella che fa parte del percorso della Maratona di Roma.

Ieri ho preso un tronchesino e ho tagliato un po' di pellaccia, ora stringo i denti e cerco di fare l'uomo che non si lamenta e soffre, ora vi saluto che ho pronto l'anestetico e il Vangelo eheheh.

Buona strada!

1 commento:

Francesco ha detto...

il fratacchione non c'entra nulla,quello è santo come me!