Se passi l'estate a correre soltanto a Tor Vergata è ovvio che al primo strappo di salita ti ritrovi col cuore in gola e le gambe di cemento.E così ho corso i primi 5 km a 4'35 nel saliscendi tranquillo della parte cittadina, mentre la seconda parte mi ha visto camminare per alcuni tratti in salita.
E' come le nostre vite, alti e bassi di leggere pendenze si superano giornalmente, si riescono a compensare addirittura mantenendo un bel ritmo di vita, si viaggia bene e gli scossoni sono contenuti.
Poi possono arrivare anche quelle belle discesone, dove tutto viaggia a meraviglia; però c'è sempre il però!!!
Invece ogni giorno trovi sui social media delle fiumane di lamentele su tempi sbagliati, su gambe che non girano e se poi si parla di calcio lì addirittura si entra nelle offese personali a giocatori, allenatori e quantaltro. E poi l'uso smodato del gufare, del godere delle disgrazie altrui, della presa in giro costante su tutto. Siamo ormai una società di tifosi e non di sportivi, viviamo le giornate sputando sentenze e livore, siamo un po' alla deriva, siamo usciti in derappata dalle curve della vita.
Vivo lo sport per quello che è, agonismo, esercizio fisico, scontro, bellezza, non tifo sempre per gli italiani ma apprezzo il bel gesto atletico da chiunque sia fatto. La bellezza non ha nazionalità, non ha colore, ha solo bisogno di essere ammirata
1 commento:
in effetti..
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