lunedì 26 marzo 2018

E dopo il dolce si Vola a Ciampino.





Linea di partenza dell'ennesima Vola Ciampino, linea di arrivo da un viaggio di ritorno. Il viaggio più dolce e tra i più pericolosi che si possano fare. Un viaggio silente nel mondo del diabete, un silenzioso accumulo di zucchero nel sangue che non va in circolo nei muscoli. Un ultimo anno passato a bere acqua come un cammello senza capire il perchè, finchè una semplice analisi del sangue ti inchioda ad un valore medio di glicemia di 400, roba da camposanto ma qualcuno lassù ti controlla sempre. Un mese d'insulina per abbattere i valori e poi pasticche su pasticche, per sempre, perchè il diabete si contiene ma non si guarisce. Tu conosci la differenza tra zuccheri e proteine ma tanta gente no e diventa anche un problema culturale e di abitudini , non solo di salute. Ti vedono magro e scavato e continuano a dirti che corri troppo ma non è vero, tu non corri da ormai quasi due anni. Quello che non sopporti del mondo di chi corre è il continuo confronto tra le varie prestazioni, tra i vari carichi di allenamento, tra l'essere forte o meno.



Corro ormai da quarantanni, corro per me stesso e sono sempre felice sia che corro poco, che corro piano o che corro da solo od in compagnia. Ed ora su questa linea di partenza rinnovo l'emozione di lasciarmi andare in quello che ho sempre saputo fare meglio, correre e poi ancora correre. La corsa è un valore assoluto ma anche relativo, intimamente legato al tuo mondo interiore, al tuo modo di essere, non si può schedare e catalogare dentro a tabelle, classifiche e ritmi. Se si pensa questo non si è capito niente della corsa, di se stessi e forse anche della vita. Ora siamo al terzo chilometro e le gambe reggono, ho poco allenamento ma oggi è la testa che mi porta oltre metro dopo metro, il corpo risponde e scioglie zuccheri, li porta nei muscoli e li fa spingere passo dopo passo. Si vira a metà gara, si lascia la lunga salita e si scende, si rivedono tanti amici, tanti colori di maglie, si rientra nel proprio mondo, nel mondo di quelli della domenica mattina. Le gambe girano come girava la testa l'estate scorsa nei vicoli assolati di Frascati. La malattia mi ha fatto crescere, mi ha portato ad essere ancora più vicino al mio essere, al mio mondo interiore fatto di anima e carne. Ora volo giù verso gli otto chilometri e poi curvo e risalgo. Un chilometro di salita e spingo passo dopo passo, ho una forza di volontà che non ricordavo, ho pure gambe leggere che rispondono e mi portano all'arrivo.


Un arrivo che torna ad essere punto di partenza, come tante altre volte nella vita e come da quarant'anni a questa parte nel mondo della corsa. Ora ho una gran voglia di correre, saranno le endorfine rilasciate in questi 10 chilometri, sarà che adesso mi conosco meglio ma questa ripartenza ha un valore diverso, molto dolce ed un poco amaro, sicuramente tra le ripartenze più consapevoli e vissute.
Buona strada a tutti.

2 commenti:

Karim ha detto...

In bocca al lupo per questa ripartenza! Non sará facile, ma un runner non molla facilmente!

giampytec ha detto...

Grazie Karim. un abbraccio