Corro ormai da quarantanni, corro per me stesso e sono sempre felice sia che corro poco, che corro piano o che corro da solo od in compagnia. Ed ora su questa linea di partenza rinnovo l'emozione di lasciarmi andare in quello che ho sempre saputo fare meglio, correre e poi ancora correre. La corsa è un valore assoluto ma anche relativo, intimamente legato al tuo mondo interiore, al tuo modo di essere, non si può schedare e catalogare dentro a tabelle, classifiche e ritmi. Se si pensa questo non si è capito niente della corsa, di se stessi e forse anche della vita. Ora siamo al terzo chilometro e le gambe reggono, ho poco allenamento ma oggi è la testa che mi porta oltre metro dopo metro, il corpo risponde e scioglie zuccheri, li porta nei muscoli e li fa spingere passo dopo passo. Si vira a metà gara, si lascia la lunga salita e si scende, si rivedono tanti amici, tanti colori di maglie, si rientra nel proprio mondo, nel mondo di quelli della domenica mattina. Le gambe girano come girava la testa l'estate scorsa nei vicoli assolati di Frascati. La malattia mi ha fatto crescere, mi ha portato ad essere ancora più vicino al mio essere, al mio mondo interiore fatto di anima e carne. Ora volo giù verso gli otto chilometri e poi curvo e risalgo. Un chilometro di salita e spingo passo dopo passo, ho una forza di volontà che non ricordavo, ho pure gambe leggere che rispondono e mi portano all'arrivo.
Un arrivo che torna ad essere punto di partenza, come tante altre volte nella vita e come da quarant'anni a questa parte nel mondo della corsa. Ora ho una gran voglia di correre, saranno le endorfine rilasciate in questi 10 chilometri, sarà che adesso mi conosco meglio ma questa ripartenza ha un valore diverso, molto dolce ed un poco amaro, sicuramente tra le ripartenze più consapevoli e vissute.
Buona strada a tutti.
2 commenti:
In bocca al lupo per questa ripartenza! Non sará facile, ma un runner non molla facilmente!
Grazie Karim. un abbraccio
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